Cabergolina

Cabergolina

La cabergolina deve essere usata in gravidanza solo se chiaramente indicato e dopo un’accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio (vedere paragrafoAvvertenze speciali). Come per gli altri derivati dell’ergot, la cabergolina non deve essere somministrata a donne con ipertensione indotta dalla gravidanza, come la preeclampsia o l’ipertensione post-partum, a meno che il potenziale beneficio venga ritenuto superiore al possibile rischio . Studi sui ratti e in vitro mostrano un effetto inibitorio diretto sulla secrezione di prolattina nelle cellule lattotrofiche dell’ipofisi. La cabergolina è stata usata come coadiuvante degli antidepressivi SSRI visto che contrasta alcuni effetti collaterali di tali farmaci, come la riduzione della libido e l’anorgasmia.

Prima di iniziare la terapia è anche utile effettuare un’analisi della velocità di eritrosedimentazione (VES) o di altri marker infiammatori, un test della funzionalità polmonare/esame radiografico del torace e test della funzionalità renale. Non sono disponibili informazioni sulle interazioni tra la cabergolina e gli altri alcaloidi dell’ergot; pertanto l’uso concomitante di questi medicinali durante il trattamento con cabergolina a lungo termine non è raccomandato. Nell’urina, il principale metabolita identificato è 6-allil-8β-carbossi-ergolina, che costituisce il 4-6% della dose. Tre ulteriori metaboliti, che rappresentano complessivamente meno del 3% della dose, sono identificati nell’urina. È stato riscontrato che i metaboliti hanno una potenza minore rispetto a cabergolina per quanto concerne l’inibizione della secrezione della prolattina in-vitro. Cabergolina è un alcaloide dell’ergot sintetico e un derivato dell’ergolina con le proprietà di un agonista della dopamina ad azione prolungata e di un inibitore della prolattina.

Dose

La velocità di eritrosedimentazione (VES) è aumentata in modo anomalo in associazione a versamento pleurico/fibrosi. Si raccomanda di effettuare un esame radiografico del torace in caso di un aumento anomalo e inspiegato della VES. Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica. Gli studi preclinici sulla sicurezza di Cabergolina Teva indicano un grande margine di sicurezza per questo composto nei roditori e nelle scimmie, così come una mancanza di potenziale teratogeno, mutageno e cancerogeno. La cabergolina ripristina l’ovulazione e la fertilità in donne con ipogonadismo iperprolattinemico. • Insufficienza renale o ostruzione vascolare dell’uretere o dell’addome che comporti dolore ai fianchi/lombalgia e edema agli arti inferiori, così come l’eventuale presenza di massa o dolorabilità addominale che possa indicare fibrosi retroperitoneale.

La cabergolina è un farmaco agonista dei recettori per la dopamina e – come tale – è in grado di imitarne gli effetti biologici. In particolare, la cabergolina agisce sui recettori D2 (recettori dopaminergici di tipo 2) localizzati sulle cellule deputate al rilascio di prolattina che si trovano nell’ipofisi anteriore. Inibendo il rilascio di prolattina, la cabergolina è in grado di interrompere lo svolgimento delle funzioni biologiche ad essa connesse. La cabergolina può provocare una riduzione dei livelli ematici di emoglobina e/o dei globuli rossi. La terapia con cabergolina può causare disturbi come gastrite, nausea, vomito, dispepsia (difficoltà a digerire) e costipazione.

  • DOSTINEX non deve essere somministrato a donne con disturbi iperprolattinemici che intendano allattare i loro bambini perché inibisce la lattazione.
  • Quando sono indicate dosi superiori a 1 mg a settimana si consiglia la suddivisione della dose settimanale in somministrazioni multiple in quanto la tollerabilità di tali dosi prese in un’unica soluzione settimanalmente è stata valutata solo in poche pazienti.
  • I sintomi iniziali dei disturbi fibrotici possono essere insidiosi e i pazienti devono quindi essere monitorati regolarmente per possibili manifestazioni di fibrosi progressiva.
  • Ulteriori appropriati esami diagnostici come la velocità di sedimentazione eritrocitaria e misurazioni della creatinina sierica devono essere effettuati se necessario per supportare la diagnosi di disturbi fibrotici.

Durante l’assunzione di cabergolina è molto comune la comparsa di disturbi steroidi prezzo quali capogiri, cefalea, vertigini, ipercinesia o discinesia caratterizzata da movimenti muscolari incontrollabili, perdita di coordinazione e/o di equilibrio. Inoltre, la cabergolina può provocare sonnolenza e attacchi di sonno improvvisi in assenza di segni premonitori, rendendo molto pericolosa la guida di veicoli e/o l’utilizzo di macchinari. L’uso concomitante di macrolidi (farmaci antibiotici, come – ad esempio – l’eritromicina) e cabergolina potrebbe aumentare la concentrazione plasmatica di cabergolina stessa, provocando effetti potenzialmente pericolosi.

Sulla base della letteratura pubblicata di recente, nella popolazione generale è stata riportata una prevalenza di malformazioni congenite gravi pari al 6,9 % o maggiore. Non è possibile determinare con accuratezza se c’è un aumento del rischio in quanto non è stato incluso un gruppo di controllo. La dose settimanale può essere somministrata in dose singola o suddivisa in due o più dosi alla settimana in base alla tollerabilità del paziente.

In pazienti con insufficienza epatica grave (Classe Child-Pugh C) che ricevevano una singola dose da 1 mg è stato osservato un aumento dell’AUC, a confronto con volontari sani o con individui con insufficienza epatica meno grave. Non deve essere superata una dose singola di 0,25 mg di cabergolina nelle donne che allattano trattate per la soppressione della lattazione stabilita per evitare una possibile ipotensione posturale. Sono stati riportati casi di aborto o malformazioni congenite in seguito all’assunzione di cabergolina da parte della gestante.

2 Proprietà farmacocinetiche

Poiché ad oggi esiste un’esperienza clinica ancora limitata e il medicinale ha una lunga emivita, come misura precauzionale si consiglia alle donne che desiderano una gravidanza, una volta raggiunti dei cicli ovulatori regolari, di interrompere l’assunzione di DOSTINEX un mese prima del tentativo di concepimento. • insufficienza cardiaca, poiché casi di fibrosi valvolare e pericardica si sono spesso manifestati con insufficienza cardiaca. Pertanto, la fibrosi valvolare (e la pericardite costrittiva) deve essere esclusa se compaiono tali sintomi. Le patologie fibrotiche possono avere un esordio insidioso e i pazienti devono essere costantemente monitorati per evitare il rischio di possibili manifestazioni di fibrosi progressive.

L’effetto di riduzione della prolattina è dose-dipendente; ha inizio entro 3 ore e persiste per 2-3 settimane. L’effetto ad azione prolungata indica che una dose singola è normalmente sufficiente a interrompere l’inizio della secrezione di latte. Nel trattamento dell’iperprolattinemia, i livelli di prolattina nel siero sono generalmente normalizzati entro due-quattro settimane dal raggiungimento della dose ottimale. Si può ottenere una significativa riduzione dei livelli di prolattina anche diversi mesi dopo l’interruzione del trattamento. Agonisti della dopamina possono essere associati ad episodi di attacchi di sonno improvvisi nei pazienti affetti da morbo di Parkinson.

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *